Le Daniel Erasmus!!!!

Per far partecipare tutti i miei amici, parenti e conoscenti alle magiche avventure vissute in terra di Borgogna!

29 giugno 2008

Parigi

Bè quanto tempo che passa e nn ho alcuna voglia di creare un nuovo blog..quindi.
Eh si, sono tornato in Francia, a Parigi. La ville lumiere. Con i suoi metrò che puzzano di piscio, gli SDF che dormono in strada, i folli che gridano per strada, la gente che ti ignora, ancora la puzza di ruggine e metallo nella sotteranea.
Ah il metrò, è fantastico. Ti svegli, ti cacci sotto terra, compresso all'inverosimile mentre il tuo sudore si mischia con quella di un perfetto sconosciuto, finalmente ti chiudi in un ufficio e infine te ne ritorni in metro nei tuo 12 m quadrati che costano 600 euro al mese.
Fantastico.
L'avete capito che mi fa cagare sta città, no perchè non è un livello umano. Francamente non me ne frega un belino che sia una città da sogno per i turisti pieni di soldi. Io la sto vivendo, come la vive un parigino..ed è una merda. Sapete, quando abiti qui non hai tanta voglia di andare a manifestazioni concerti, musei o tutto quello che offre la città. Quando finiamo il lavoro siamo così sfiancati che non abbiamo nessuna voglia di uscire. E quello che tiri su ti basta per pagarti mangiare e dormire, quindi poca possibilità di pagare 10 euro per un cinema o 3 euro per un caffè.
I francesi hanno davvero un buon piano marketing.
Alla fine le uniche cose che rispondono al loro mito sono state: l'arco di trionfo, la tour effeil (ma aspetto l'amore della mia vita per vederla bene...quindi sbrigati per favore) e l'interno del louvre.
Il resto è un ottima pubblicità. Notre Dame? Bello certo, ma bello come un sacco di altre chiese che ho visto in giro per il mondo. E poi non c'era Quasimodo ad aprirmi la porta!
Bah... Vivo a Asniers sur Seine. Un piccolo villaggio a 15 d'ora dal centro tramite Transilien. Sono ospite di un amica, ormai da due mesi e comincio ad averne le balle piene anche di questo. Tanto non ho scelta perchè non ho una lira.
Un buco di merda, con la luce elettrica scassata, con la testa che ti picchia contro il soffitto e senza finestre ti costa 400 euro. Capite bene.
Facciamo due conti: lo SMIG che è il salario minimo obbligatorio in Francia, ti porta all'incirca sui 1000 euro, togline 500 euro per l'affitto 100 per luce acqua gas e altro, facciamo un 200 euro di spesa, 50 per i trasporti in comune, se hai anche l'auto è finita. Vivi per lavorare e fai come i parigini che tengono il fiato un anno per permettersi un mese di vacanza da qualche parta. Un mese su un anno non uno scambio equo. Proprio no.
D'altra parte, ho trovato dei fisioterapisti spagnoli, che nelo loro paese guadagnano 1200 euro e qui 5000 minimo. Difficile capire, perchè han voglia di star qui anche se la città gli fa schifo.
Quanta tristezza ho visto a Parigi, quanta solitudine, quanto dolore, quanta rabbia.
Nel metro tanti chiudono gli occhi, non dormono, ma preferisco non veder lo schifo che li circonda.
Tanta gente sfruttata, tanta gente che cerca di sbarcare il lunario. Difficile vivere così..alllora qualcuno lascia e impazzisce o esce fuori dalla società
Ho voglia di vomitare quando vedo tutti i turisti in festa che girano per il louvre, che prendono il loro caffè del cazzo sugli Champs Elyseè e a fianco un vecchio stanco e scalzo che dorme per terra

Eh si che la Francia è uno stato assistenziale. Paese dei diritti dell'uomo un cazzo. Parlate con qualunque francese un po' sveglio e vi dirà la stessa cosa, fanno cagare. Sono ipocriti, colonialisti e depressi.
Al mattino mi piace veder i mitra dell'Armè che mi accolgono nella Gare di sant Lazare, assetto di guerra, due davanti con le mani sul grilleto e uno dietro che guarda a destra e a sinistra come Chuck Norris.
E' una zona di guerra ordinaria.
Telecamere persino nel buco del culo. Due ragazzi un po' ubriachi stavano facendo sesso discretamente nel metro, l'altoparlante gli ha detto che non si fa. E poi qualcuno che tira un pugno in faccia a un altro mentre stai cambiando la linea. Si fa il gay pride e i voyou pensano bene di far scorrere il sangue dalla faccia di un loro amico.
Chilometri di solitudine che si intrecciano sotto un muro di cemento.
Rabbia di giovani impotenti delle banlieu, razzismo strisciante, ghettizzazione, ceti sociali impermeabili. Tutto questo è Parigi, la mia Parigi. La distopia.
 
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