Le Daniel Erasmus!!!!

Per far partecipare tutti i miei amici, parenti e conoscenti alle magiche avventure vissute in terra di Borgogna!

23 luglio 2008

Nascite

Periodo di festa! Nel giro di poco tempo mi sono state annunciate 5 nascite tra parenti amici colleghi ed ex fidanzate. Davvero un fiorire di vita in questo periodo. Buffo perchè mi ricordo qualche anno fa avevo avuto un periodo similare, ma era più atteso dato che i miei coetanei finivano l'università e si riproducevano. Poi ho avuto il periodo dei matrimoni, quello dei divorzi e adesso un nuovo ciclo di nascite. Mi sa che sono ufficialmente indietro anche rispetto a quelli che erano rimasti indietro! Ammesso che si possa parlare di un indietro e un avanti, di un tempo definito per segnare alcuni passi. Esiste un tempo sociale è vero, ma ho sempre provato un piccolo brivido a trovarmi rinchiuso in una gabbia di passi pre stabiliti. I percorsi già tracciati non son per me, davvero.
D'altra parte ho una pronipote bellissima!
33 anni sono tanti? pochi? giusti? in base a quale metro? e per cosa?
Vabbè domande senza risposta come al solito.
Quello paterno è un desiderio che ho avuto fin da adolescente, ma poi le carte girano in modo diverso da come vorremmo.
Per adesso mi godo la mia Parigi (e si, inizio proprio a starci benino qui) e un gusto di libertà che non mi sazia mai.
Domenica sarò di nuovo in Italia per amici e parenti.

18 luglio 2008

Classificazioni di disperazione

Buondì, questa mattina mi diletto a classificare. A Parigi si trova dapperttutto gente che oltre a dormire per strada ti chiede anche un contributo economico per sbarcare il lunario. Dopo attenta riflessione possiamo distinguere:

I MISERABILI

La categoria più abbattuta e abbacchiata, sdraiati per terra, afflosciati sotto il peso della vita. Non prendono parte attiva ma mostrano la loro incommensurabile tristezza e stoica rassegnazione. Possono andare dalle forma della preghiera disperata (tipica delle donne arabe), all'insofferenza dei punkabbestia, fino all'esposizione di ferite, stigmati, monconi e altre disgrazie del corpo umano utilizzando la carne come mezzo di colpa per la ricca società che li circonda. Esponendo le loro piaghe, indicando con un dito invisibile le colpe della società. Sono quelli che prefisco di meno, così abituati a essere ignorati che è molto difficile stabilire un vero contatto. Veri professionisti della miseria

GLI ARTISTI

Parigi è un florilegio di cantanti improvvisati (spesso stonati), musicisti da metro (spesso dell'est, con fisarmonica inclusa), veri artisti (si trovano a Bastille la sera, al centro Pompidou, pochi a Montmartre)
In questa categoria rientrano sia i vari musici improvvisati che aggrediscono le tue orecchie mentre stai leggendo tranquillamente in metro, sia quelli che ti danno gioia con le loro evoluzioni, capriole, prestazioni artistiche. I secondi, normalmente, sono più giovani. Generalmente se si tratta di movimenti acrobatici con il pallone, con il cappello e bastone o qualsiasi altra attività che implichi una buona capacità muscolare, sono ragazzi di colore.
Quelli che invece creano manipolazioni con fiori, fil di ferro o altri oggetti adoperati in modo creativo sono o indiani oppure white people. Spesso di passaggio a Parigi per turismo. possono essere simpatici e si riesce a chiacchere bene per qualche tempo, hanno parecchia esperienza del mondo e non esitano a condividerla. Possono essere piacevoli per passare un buon momento e soprattutto non sono bloccati nel loro ruolo.

I MONOLOGHISTI

Questo è un gruppo etereogeneo che ho incontrato solo a Parigi. Potrebbero essere inclusi negli artisti, ma sono così numerosi da meritare un posto a parte. Normalmente salgono sul metro e a voce alta e impostata (penso che il comune gli paghi un corso di dizione) iniziano a raccontare tutta la loro vita nel tempo di tre fermate. Non sono lamentosi, direi piuttosto fattuali del tipo: "la mia vità è andata così e ora mi trovo a dovervi chiedere dei soldi, se me li date mi fate un piacere"
Alcuni sono simpatici, altri ripetono talmente tanto la stessa solfa che la loro voce non ha più alcun sentimento, diventa impersonale come quella delle signorine che fanno le interviste al telefono.
Particolarmente toccante (per me) la storia di un quarantenne, ex- infermiere che dopo anni di lavoro in ospedale decide di rivoluzionare la sua vita, migliorarsi e intraprendere gli studi in Psicologia (!!!), investe tempo e energie, costringendo sua moglie a grossi sacrifici per mantenere la famiglia. Dopo di che una serie di incidenti, lutti e influenze negative varie lo abbattono talmente da non riuscire a terminare l'università, la moglie lo lascia e lui cade in depressione. Cerca di sollevarsi ma ormai è in discesa e si ritrova a chiedere i soldi sul metro, ma almeno, dice, ha provato a essere padrone del suo destino.
Quando l'ha raccontato pensavo che qualche amico mi avesse fatto uno scherzo!
Ovviamente questa è la mia categoria preferita.
Vi lascio con una chicca: un signore di una certa età che a Montmartre andava in giro a distribuire i suoi autografi!
La sua spiegazione era che un domani sarebbe diventato famoso e la sua firma avrebbe avuto un certo valore, e... "naturalmente se aveste voglia di ricambiare la mia gentilezza con un contributo alla realizzazione del mio progetto, ne sarei particolarmente lieto"
Un opera d'arte vivente.
Adoro Parigi

14 luglio 2008

14 Luglio 2008

Data importante per la Francia, data di Bastiglia. Data di potenza e di sfilate, di cortei e impressioni in pompa magna. Che dire, sapete che adoro la Francia e adoro le sue manifestazioni di grandeur e di classe. Sarò di parte ma mi commuovo nel vedere i tank e tutte le tutine colorate che sfilano come statuine intorno all'arco di trionfo. A parte l'ironia è una sensazione di potenza controllata che l'Italia sicuramente non sa dare. Anni di esperienze, di colonizzazioni e battaglie, insegnano.
Dicevo che la Francia ha un buon piano marketing, ne ho avuto un altra conferma oggi.
Giusto per informazione, nel caso vi dovesse mai capitare di guidare un carro armato, sappiate che è scomodo, si ha poco spazio, va piano e la vista non è un granchè. Ma dalla mia sconfortevole posizione avevo un sacco di pulsanti e pulsantini hi-tech che farebbero la gioia di uno smanettone dei videogame. Ho anche provato il supercasco del Tiger, un elicottero d'assalto di cui solo la protezione per la cervice costa 200.000 euro. Però puoi volare anche di notte e usarlo per dar la caccia ai conigli tra le frasche tanto è preciso.
Vi lascio due immagini che serberò nel cuore: alla fine della parata tutti i mezzi militari erano attorniati di bimbi festanti che salivano e scendevano da cannoni e torrette. Le stesse unità erano state impiegate in Libano e in altre aree calde, dove, per errore tecnico, avevano falcidiato scuole e famiglie.
Particolarmente toccante il bimbo di 5 anni con la schiena appoggiata alla bocca di un 30mm mentre la mamma sorridente gli prende una foto. Era contenta perchè il cannone non aveva sparato a suo figlio? L'immagine sarebbe poetica se si pensasse che il suo corpicino potesse fermare la guerra...ma non mi sento molto poetico.
Altra immagine carina: una coppia di black lei che sale sul blindato a fianco al biondo ufficiale e sorride beata. Lui che la riprende in foto soddisfatto. Mi chiedevo a quale delle ex-colonie appartenevano i loro nonni. Forse all'Algeria? O a qualche altra nazione massacrata da questi bestioni dormienti che ci circondano? Non rischia forse di macchiarsi di sangue la gonna?
Tutti lucidi questi mezzi. Senza il fango e la polvere, ripuliti dalle brutture della guerra. Il sangue scrostato con un po' di detersivo, pronti per instillare sicurezza da ogni giunto.
La celerità con la quali grandi ufficiali coccolano possibili soldati è disarmante. Più i bimbi sono piccoli è più sono vezzeggiati, messi subito al posto di guida con il casco in testa e la mitraglietta nelle mani. E mamma e papà che guardano contenti. E spingono il figlio a chiedere come diventare un somministratore di cadaveri in larga scala.
Antipatia reciproca, si sente a pelle. Non mi riesce di stabilire un microcontatto umano nemmeno a pagarlo in diamanti. Pazienza. Però queste faccie sono giovani, veramente troppo giovani per avere da giocare con la vita degli altri.
Eppure è il 14 luglio!
Rotolino le teste e sia la festa!

11 luglio 2008

Di boschi e amenità

Allora dovete sapere che Parigi ha due polmoni verdi che permettono letteralmente ai parigini di non morire soffocati. Bois de Boulogne e Bois de Vincennes, situati strategicamente a ovest ed ad est della metropoli.
Si tratta di veri boschi, grandi e accoglienti, dotati di centri ippici musei floreali parchi giochi per bimbi.
Orbene, dato che per non ammattire più del solito normalmente faccio un po' di jogging in aree con un apparenza ancora accettabile ho avuto il piacere di scoprire le meraviglie dei suddetti luoghi.
Il Bois di Boulogne ha come attrattiva principale i transessuali a pagamento che mostrano gli ultimi ritrovati della chirurgia estetica a passanti interessati, si tratta di un particolare miscuglio tra ambienti naturali e prodotti artificiali che trascende la pura poesia.
Sempre rimanendo nelle arterie principali, per recarci al parco giochi dei bimbi, non possiamo fare a meno di notare una serie di Van di postapocalittica memoria: ruote bucate, ruggine impertinente che mantiene insieme una carcassa già putrida, tendine sudice che grondano lordura dai finestrini e grasse matrone che fuoriescono come lucciole al calare della sera.
Se poi decidiamo, inopportunamente, di esplorare il bosco percorrendo uno degli innumerevoli viottoli che lo attraversano ci ritroveremo a osservare un campionario faunistico di varia umanità con un solo aspetto in comune: una leggera protuberanza che sorge dal centro del loro corpo. Ebbene, studi recenti dimostrano che sia proprio la presenza di detta appendice che li spinge a vagare come fantasmi, percorrendo chilometri incalcolabili alla ricerca di un elemento di complemento similare. L'età sembra altresì un fattore determinante dato che i nostri cacciatori sono piuttosto vetusti. Una sola differenza li caratterizza dai loro consimili nelle case di riposo parigine: lo sguardo acuto e vispo, pronto a cogliere il minimo movimento d'arbusti per carpire non si sa quale preda. Questa specie di predatori bipedi non ha un orario di caccia particolare, anche se non posso affermare con certezza la loro presenza in orari notturni in quanto, per mia salute, cerco di evitare detti luoghi quando la luce non mi protegge.
Se proprio tenete al vostro diritto di camminare in un luogo pubblico il segreto è: indifferenza. E' pressoché impossibile non interrompere qualche attività sessuale quando ci si lascia incantare dalla bellezza del bosco, quando ci si perde in esso. La sola ricetta è: continuare ad ammirare il bosco. Oltra al fatto che è veramente molto bello, sicuramente vi risparmierà qualche piccolo problema. Anche di stomaco. Se poi avete la sfortuna di capitare in un luogo di ritrovo...bè immaginate di essere in una spiaggia naturista e defilatevi come qualsiasi persona abbigliata farebbe. Con classe.
Inutile dirvi che ho smesso di far jogging nel Bois di Boulougne, non solo per evitare di correre per motivi diversi da quelli che mi ero prefisso ma anche perché non sopporto un ambiente tanto bello deturpato da attività tanto sordide. Non sono moralista, solo esteta.
Così ho iniziato la mia visita del Bois di Vincennes e giusto a presente ho solo trovato persone che combattevano tra le frasche o eseguivano mosse di Tai-Chi. Vi assicuro che mi sono commosso vedendo un poliziotto che controllava il posto. Mai ho amato la divisa così tanto.
Mi son goduto il centro ippico, il lago e le famiglie. Evidentemente vi tornerò, sperando che non vi siano migrazioni di volatili umani da un bosco all'altro.

Sentry

In questo nuovo periodo di super eroi cinematografici ci tengo a presentarvene uno che sta assumendo un discreto peso nell'immaginario collettivo.
Si chiama Sentry, creato da Paul Jenkins per una maxiserie autoconclusiva. Creare un personaggio nuovo e soprattutto con nuovi poteri interessanti risulta pressochè impossibile al girono d'oggi, troppi autori e troppe idee. Francamente non si riesce ad andare oltre i soliti miti greci, caratteristiche consolidate un po' dapperttutto sia in casa DC che Marvel. Eppure il prolifico scrittore inglese è riuscito a creare una piccola chicca: un alcolista che si mette un mantello strappato e sogna di volare, ma forse ha volato davvero in passato. Il più grande degli eroi abbattuto e costretto in una vita mediocre, sconfitto dall'unico nemico che possieda un potere in grado di rivaleggiare con il suo: se stesso. Rinunciare a ogni cosa per salvare l'umanità è sempre stato l'ingrediente segreto delle grandi storie di avventure. Ma difficilmente si trovano personaggi che hanno sacrificato più di quanto Sentry abbia fatto nella serie. L'opera di retro-continuity che Jenkins imbastisce è davvero magistrale. Un ottima serie, apoteosi e caduta dell'eroe nello stesso momento. Un momento catartico che è la negazione stessa della catarsi. Un ottimo lavoro.Un opera con un inizio e una fine. Un opera amata da critica e pubblico. Un lavoro progettato per nascere e morire. Un canto del cigno fin dalla prima battuta.
Ma il successo è un pessimo guadagno per un eroe appartente a una casa di produzione seriale. Troppo successo. Allora, improbabilmente, riecco Sentry. Eroi fra gli eroi. Che dirvi, mi ero particolarmente incazzato. Una storia ben fatta và lasciata stare. Un buon personaggio è tale perchè se ne occupa un autore, che lo ha costruito, che lo conosce, che sa cosa aspettarsi da lui. I più grandi successi da Spider-man agli X-men, sono stati scritti per lungo tempo solamente dal Sorridente, che sapeva cosa potevano e non potevano fare.
Eppure con il passare del tempo, questa figura depressiva, malinconica ha cominciato a prendere più spazio. Una revisione del motto Marvel: il più grande delgi eroi con il più grande dei problemi.
Immaginate un essere di una potenza incommensurabile affetto da una schizofrenia paranoica, depressione cronica con vaghe tendenze autodistruttive. Più potente di Superman e più schizzato del Joker, senza l'ingenuità del primo e la malvagità del secondo. Un eroe meravigliosamente umano, una bomba atomica ambulante ma triste come un Capitan Harlock.
Certo non si può non intravedere in lui scheggie di Watchmen, di Dark Knight Returns di maturità acquisita in decenni di comics. Eppure c'è qualcosa di nuovo. Un eprsonaggio scomodo, difficilmente utilizzabile, da centellinare come il buon vino. Sono sicuro che lo rovineranno che qualche mediocre ne farà macchietta. Ma finora non ho ancora letto una storia scadente: se questo sia dovuto all'attenzione posta al personaggio o alla forza intrinseca della creazioen stessa solo il tempo lo dirà.
Per ora resta una dei personaggi veramente nuovi creati negli ultimi decenni. A mio avviso bisogna risalire fino a Wolverine per avere una novità di questa portata. Se non avete mai letto comics e pensate di non leggerne mai, acquistatevi The Sentry di Paul Jenkins
Nuff said!

Tanto non lo trovate

Ma se mai vi capitasse vi consiglio un film filippino che si intitola Gagamboy...lo Spider-man delle bidonville. Un must!

Stasera invece ho visto Valse avec Bachir...da vedere assolutamente..avete presente Persepolis...ecco stesso genere ma sul conflitto ebreo-palestinese

Notte

06 luglio 2008

Bene bene... dall'ultima volta che ho scritto sono successe un po' di cose. In primis la Spagna ha vinto e la polizia ha represso...personale testimone di una psicopolizia di orwelliana memoria. A difesa va detto che a differenza dei celirini nostrani, qui controllano, menano in modo chirurgico ma nn volano pallottole che colpiscono casualmente sassi vaganti responsabili di traettorie improbabili.
Comunque è stato divertente vedere i poliziotti con il manganello, la tuta antisommossa e il sorriso rivolto alla mamma con bambino che passava accanto a una folla esagitata di spagnoli festanti.
In secondo luogo mi sono trasferito. Sono evoluto da ospite permanentemente vagante in una villetta della banlieu parigina (quella ricca beninteso, con villa del presidente annessa) a autonomo di un comodo 2x3 in zona super popolare e multietnica di Parigi. Prezzo da furto legalizzato, cucina indecente, anche a detta degli scarafaggi che la abitano i quali hanno esposto petizione al proprietario per avere un livello di vita almeno degno di una blatta. Il cesso è però uno spettacolo: e' la prima volta che mi capita di farmi male ai gomiti mentre esplico le mie fisiologiche funzioni. Colpa di angusti spazi che obbligano a contorsionistiche pose per sfruttare la metratura. Orbene in queste favorevoli condizioni mi sono trovato a riflettere che è praticamente un anno e pochi mesi che non disponevo più di uno spazio personale. Quel luogo fisico dotato di letto, armadio e addirittura scrivania. Spazio unico indipendente, autonomo, gestito, privato e sostanzialmente mio. Ed era un aspetto che mi mancava così tanto da non percepirne la mancanza. Chiamala negazione, rimozione, sindrome da pollyanna o quel che pare ai colleghi miei.
Fatto resta che ho questo piacevole senso di libertà nel prendere un mano un libro e leggerlo senza essere giudicato valutato misurato.
Colpa mia direi, quando sono tornato da Dijon mi ero promesso di trovarmi una singola a Padova, dotata di tutti i confort, vale a dire un lucchetto e una chiave. Sono finito in una doppia senza armadio, senza cuscino, senza spazio vitale. Il perchè lo so io e mi basta. Però solo ora mi accorgo di quanto questo ha influito sulla mia vita, la mia laurea, sugli ultimi giorni con mia madre.
Mi ero fatto delle promesse e non sono riuscito a mantenerle. Da lì sono passato ad Alba nella casa di proprietà paterna. Scelta obbligata per stare il più possibile vicino alla mamma, ma scelta di non libertà perchè non di casa mia si tratta.
Datemi un materasso mio sotto un ponte e un attico altrui di 100m2 in riva al mare. Sceglierò il secondo, ma starò male perchè non avrò il primo.
 
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